La differenza fra i meno abbienti, il ceto medio ed i ricchi

Generalmente non pensiamo alle finanze personali in termini di conto economico e bilancio, i documenti finanziari che vengono utilizzati per la contabilità aziendale. Se si vuole cominciare a pensare da ricchi, questo è un primo step fondamentale per capire dove sta andando la nostra liquidità, se stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità e se stiamo risparmiando ed investendo in modo corretto. Avere una conoscenza di base del proprio conto economico e bilancio è alla base del successo finanziario.

Le diverse classi sociali hanno diversi comportamenti caratteristici che le differenziano. I meno abbienti hanno solitamente un reddito minimo. Tale reddito non riesce a coprire le loro spese primarie (affitto, bollette, cibo). Spesso non hanno casa di proprietà e non hanno alcuna ricchezza. Non è raro che si siano indebitati il che crea il circolo vizioso di incrementare le spese per via degli interessi sul debito. Hanno un conto economico in rosso (più spese che entrate). Non hanno attivi (patrimonio) nel loro bilancio ma solo passività (debiti).

Il ceto medio ha un reddito sufficiente a coprire le proprie spese. Il conto economico mostra un “profitto”. Generalmente questo profitto è basso e non permette di investire per accumulare ricchezza. Il ceto medio possiede una casa di proprietà. Questo è l’unico attivo del loro bilancio. L’unica passività è il mutuo sulla casa di proprietà. In termini economici la prima casa è considerata un attivo (è parte del patrimonio) ma la casa in cui si vive genera spese che includono gli interessi sul mutuo, l’IMU (tassa di proprietà) e le spese di manutenzione. Dal punto di vista della finanza personale gli attivi sono investimenti che generano reddito mentre i passivi generano spese. Anche se una prima casa nel lungo termine può trasformarsi in un ottimo investimento (considerando che storicamente il prezzo degli immobili tende ad aumentare nel tempo) nell’ottica della finanza personale questa genera spese ed è quindi considerata un passivo. In un articolo futuro analizzeremo i pro e i contro di comprare o affittare casa.

I ricchi invece hanno molti attivi. Questi possono includere aziende di loro proprietà, azioni, obbligazioni ed immobili che affittano. Questo patrimonio permette loro di generare diversi flussi di reddito. Questo li rende indipendenti dal lavoro dipendente (che è invece il caso per i meno abbienti e per il ceto medio). I ricchi inoltre con i flussi generati dai loro attivi tendono ad effettuare ulteriori investimenti instaurando un circolo virtuoso che continua ad aumentare il loro patrimonio. I ricchi possono anche avere passivi ma il debito è uno strumento che viene utilizzato per finanziare ulteriori investimenti che vanno ad aumentare gli attivi che a loro volta vanno ad aumentare il reddito generato. I ricchi non lavorano per i solidi. Sono i soldi a lavorare per loro.

Non è facile come a dirsi diventare ricchi, ma non è nemmeno impossibile come si può pensare. I ricchi hanno capito che la chiave del proprio successo finanziario a lungo termine è l’accumulo di patrimonio. La maggior parte del proprio reddito va investito in attivi che a loro volta generano reddito che va investito in attivi e così via. Il ceto medio è bloccato in questo circolo vizioso in cui i loro amici e vicini su Instagram sembrano avere sempre più di loro, e per stare al passo con questo trend continuano a spendere in beni materiali che li fanno rimanere poveri e allo stesso tempo infelici. È importante capire che l’accumulo di beni che genera reddito è la chiave per ottenere successo nella finanza personale.

I ricchi hanno molteplici forme di reddito grazie alla loro strategia di creare attivi (patrimonio). I meno abbienti e la classe media possono iniziare a creare patrimonio aumentando le loro entrate o diminuendo le loro spese. Il profitto aggiuntivo va messo da parte per iniziare ad accumulare attivi. Costruire il proprio patrimonio non darà la gratificazione immediata che può dare l’acquisto di una nuova auto (o dell’ultimo grido del proprio gadget preferito) ma nel lungo termine può portare al successo nella finanza personale.